Zucchero filato al mini Luna Park.
Qualche notizia sullo zucchero filato!
Molti ne attribuiscono l’invenzione ad un uomo d’affari americano all’inizio del XX secolo. E la Louisiana Exposition del 1904 a St. Louis è citata come il luogo in cui il prodotto è stato per la prima volta presentato al pubblico.
La verità è che lo “spin sugar” era conosciuto già molto tempo prima di quella data: già a metà del XVIII secolo sia in Europa che in America lo zucchero filato veniva utilizzato come guarnizione per le confezioni pasquali con reti argentate o dorate di zucchero filato. A quell’epoca produrlo era decisamente costoso e laborioso e non era quindi alla portata di tutti. La sua produzione su larga scala è cominciata quando W.J. Morrison e J.C. Wharton (Nashville, TN) hanno brevettato la prima macchina elettrica nel 1897 facendo dello zucchero filato un prodotto a buon mercato che si è rapidamente diffuso. Il principio sul quale si basa il funzionamento di tale macchina è lo sfruttamento della forza centrifuga e il passaggio dello zucchero (inizialmente cristallizzato) su piastre calde con piccoli fori.
“The Dictionary of American Food and Drink” riporta invece una storia differente: lo zucchero filato sarebbe nato nel 1900 al Ringling Bros. and Barnum & Baily Circus quando il venditore di snack Thomas Patton ha iniziato il processo di caramellizzazione dello zucchero facendolo genialmente passare sopra una fornello a gas con piastra rotante creando così il “cottony floss” come è stato inizialmente chiamato.
Uno dei modi per farlo in casa è questo:
Servono alcuni bastoncini lunghi 30 centimetri, di plastica oppure di legno, ad esempio quelli che si usano per fare gli spiedini.
Si mette in un pentolino lo zucchero ed il glucosio e poi si aggiungono pochissime gocce d’acqua, in modo da formare con lo zucchero una crema filante. Si mette ora lo zucchero sulla fiamma media. Lo zucchero inizierà a bollire; ogni tanto si prende un cucchiaio di legno, lo si immerge nello zucchero e si fa colare una goccia su un piano di marmo, poi si prende questa goccia con due dita dopo aver atteso qualche istante si prova ad allontanare le due dita; se si formerà un filo, allora lo zucchero sarà “cotto al filo”. Si continua a cuocerlo e dopo qualche attimo si rifà la prova della goccia. Alla seconda o terza prova si dovrebbe formare una pallina da porter forgiare. Quando allontanando le dita si formerà un filo che poi sembrerà diventare vetro, allora siamo arrivati alla mèta: zucchero cotto al caramello.
Si toglie il pentolino dal fuoco e si mette su una spianatoia. Si prende ora un bastoncino ed una forchetta. Dopo aver atteso che il caramello si sia intiepidito (ma attenzione che non si indurisca altrimenti diventerà in breve caramella) si immenge la forchetta nel pentolino e la si tira fuori: lo zucchero inizierà a colare ed allora è questo il momento di agitare la forchetta facendo in modo che i sottilissimi fili bianchi che si formano vadano a formare una matassa di “lana” sul bastoncino che teniamo nell’altra mano.
E’ chiaro che questo bel giochino funziona solo se saremmo stati così bravi e brave da cogliere il giusto punto di cottura dello zucchero.
Vogliamo lo zucchero filato color giallo? Usiamo il succo di limone al posto dell’acqua. Rosso? Succo d’arancia rossa oppure d’amarena…
Buon appetito e buon divertimento!
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